Una storia lunga e di successo
Siamo ormai vicini al quarantesimo anniversario della messa in commercio della Fiat Panda, storica vettura della casa torinese e simbolo degli anni 80 e 90.
L’erede dalla 126
La superutilitaria nasce come erede dalla sua “sorella” 126 (classe 1972) ma soprattutto come diretta concorrente della Renault 4 e la Citroen Dyane che con il loro essere una superutilitaria stava controllando il mercato del segmento. Il gruppo italiano, però, decise di passare al contrattacco affidando nel 1976 il progetto dell’estetica di una vettura alla Italdesign di Giorgio Giugiaro e Aldo Mantovani. I due si misero subito al lavoro e in poche settimane crearono un primo embrionale progetto denominato Zero.
Questo primo progetto, poi, incontrò l’ufficio tecnico della FIAT che grazie a Zero creò il telaio a trazione anteriore denominato “Progetto 141”. Dopo anni di progettazione e test, il 1980 fu l’anno giusto per la presentazione al grande pubblico. Prima fu presentata in anteprima al Presidente della Repubblica Sandro Pertini e successivamente nel marzo del 1980 fu messa in mostra durante il Salone dell’auto di Ginevra con le prime due versioni che verranno messe sul mercato: la Panda 30 e la Panda 45.
Cilindrata e costi
La prima Fiat Panda che fu messa in commercio all’inizio del 1980, non era certamente definibile economica per il tempo soprattutto a causa della forte inflazione che colpì l’Italia nel 1978. La Panda 30 si attestava intorno ai 3.970.000 lire mentre la Panda 45 sui 4.702.000 lire. Per quanto riguardo la dotazione tecnica della prima versione della Panda, essa riprendeva molto le caratteristiche delle sorelle 126 e 127 soprattutto il bicilindrico raffreddato ad aria da 652 cm³ (presente nella Panda 30) e il quattro cilindri raffreddato ad acqua da 903 cm³ (presente nella Panda 45).
Il punto forte della prima Panda
Gli interni sono la parte più importante e sicuramente la più innovativa per la Panda che presentavano una cura senza pari. Una vera “perla” soprattutto per i giovani di quegli anni che trovarono in questa vettura “pane per i loro denti”. Caratteristica principale degli interni furono i sedili a sdraio e l’amaca posteriore che potevano essere abbattuti in maniera orizzontale in modo tale da un’unica superficie dal volante al portellone del bagagliaio.
Insomma, la Panda sin dal 1980 si è sempre imposta come auto in grado di soddisfare giovani e famiglie e non è un caso che la prima generazione si sia fermata solamente nel 2003 in modo tale da far spazio ad una seconda e successivamente ad una terza sempre di grande successo.